La telegrafia - codice morse - CW

 

Cos'e' il CW  o Telegrafia Morse

 
 Il codice Morse fu inventato da Samuel Morse intorno alla metà del 1800, ma fu con l’invenzione della radio da parte di Guglielmo Marconi nel 1895 che iniziò ad essere universalmente utilizzato per le comunicazioni a distanza in quella che veniva chiamata Telegrafia Senza Fili.

Sebbene sia stata ufficialmente abbandonata nelle comunicazioni commerciali, la telegrafia è tuttora utilizzata dai radioamatori di tutto il mondo e costituisce, per la sua semplicità, un sistema di ineguagliata efficacia nonostante lo sviluppo delle trasmissioni per via telematica o satellitare.

La telegrafia, chiamata anche CW (Continuos Wave=onda continua) è costituita da un’onda portante non modulata (cioè di cui non cambiano nel tempo né ampiezza né frequenza) che viene irradiata nello spazio da un trasmettitore attraverso un’antenna. Questa onda viene captata da un apparato ricevente (antenna e ricevitore) e convertita in suono udibile.

 Il fatto di utilizzare un’onda non modulata consente alla telegrafia di essere particolarmente immune ai disturbi elettromagnetici e al rumore. Di conseguenza, è possibile utilizzare una potenza più bassa ed antenne più piccole per ottenere ugualmente collegamenti a lunga distanza.

Inoltre, non va dimenticato il fascino della telegrafia: le capacità e l’esperienza dell’operatore sono fondamentali per la riuscita di collegamenti in condizioni particolarmente difficili e questo è fonte di grande soddisfazione!

Tutti possono imparare la telegrafia, non è necessaria alcuna particolare dote.

Come ogni nuova attività che si intraprende, tuttavia, è necessario applicarsi con continuità e dedicare, almeno nelle fasi iniziali del corso, un certo tempo per la memorizzazione dei suoni che la compongono.

 

Punti e linee

La durata della trasmissione può essere modificata con un tasto telegrafico in modo da ottenere suoni brevi (i punti) e suoni lunghi (le linee).

Se viene attribuito un significato diverso ad ogni combinazione di suoni brevi e lunghi, cioè se associamo una lettera ad ogni suono composto da punti e linee, è allora possibile trasferire delle informazioni che possono essere interpretate in modo univoco anche a distanza.


Per familiarizzare con il suono, chiameremo DI i punti e DA le linee: in questo modo ci abitueremo ad una telegrafia “da ascoltare” e da interpretare proprio come se fosse una lingua straniera da conoscere anche nella sua musicalità.

La durata dei DI e dei DA cambia a seconda della velocità di trasmissione.
Quello che però è di fondamentale importanza è mantenere invariata la PROPORZIONE tra i suoni.

Per questo si dice convenzionalmente che:

  • DI (punto) = 1 unità
  • DA (linea) = 3 unità
  • Spazio tra i suoni che compongono una stessa lettera = 1 unità
  • Spazio tra 2 lettere diverse di una stessa parola = 3 unità
  • Spazio tra 2 diverse parole = 5 unità

 

È chiamata PAROLA una sequenza casuale di 5 caratteri (lettere o numeri)